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Ginepro, evoluzione da Vivaio a Bonsai...
5 partecipanti
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Ginepro, evoluzione da Vivaio a Bonsai...
Ginepro, evoluzione da Vivaio a Bonsai (o quasi )
Eccomi qui ad aprire il primo Topic,
lo faccio postando la storia di questo ginepro acquistato in Vivaio a Marzo 2009 per 10€.
La varietà per fortuna non è proprio di quelle "pendula" ma cmq è sul verde con punte gialle quando è in crescita (non il massimo ).
Gli step che verranno elencati sono stati separati da alcuni mesi l'uno dall'altro, questo per permettere alla pianta di riprendersi ogni volta, e di avere la sicurezza della riuscita di un intervento senza comprometterne la salute.
Non ho una foto antecedente la prima lavorazione (di Ottobre '09), questa qui sotto è la prima in cui si vede l'ampiezza della chioma dopo aver tolto circa il 50% della vegetazione ed aver accorciato il tronco di 1/3, dopo lo step la chioma è larga circa un metro, è stata fatta pulizia sul tronco e sui rami, ricavati due Jin vicino alla base che probabilmente erano due rami, uno troppo basso e uno che si diramava creando una forcella che è stata così evitata.
In più è stato svuotato, di circa un 50-60% del durame, il tronco nella parte posteriore, grazie ad un Dremel con fresa, (vedi la seconda foto con l'altro fronte)
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A metà Dicembre (sarebbe stato meglio aspettare almeno un mese in più) è stato creato un tutore con 3 fili di rame da 4 mm, fasciati insieme con rafia, che è stato inserito nel tronco cavo, poi è stata stretta della gomma intorno ad esso (nastri di gomma da camere d'aria di macchina e/o bici), poi tutto il tronco è stato filato con altri due fili, piegato a gomito e fissato con un tirante.
Il tronco cavo permette queste pieghe spesso senza neanche danneggiare il cambio, per esempio con spaccature trasversali al tronco, sul lato esterno della piega (assicuratevi che il substrato della pianta sia ben secco, così da avere poca linfa che scorre nelle "vene" e quindi ogni tessuto sia più malleabile)
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Dopo e durante le lavorazioni, la pianta è stata nebulizzata ed innaffiata con vari prodotti, come sprintene, ergostim plus e microelementi.
A metà febbraio 2010, la vegetazione dopo la piega (cerchiata in rosso) è ancora viva, un buon presupposto
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e a maggio la vegetazione ha continuato a crescere:
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A fine Maggio è stato potato un 40% della vegetazione (quella prima della piega, per stimolare quella dopo)
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A Luglio 2010 tutto il filo e la gomma sono stati tolti, il tutore interno ed il tirante sono stati lasciati per continuare a tenere la piega (probabilmente avrebbe retto cmq, ma meglio andarci piano e permettere al cambio di irrobustirsi e sostenere tutta la struttura, vedi anche foto successiva del gomito con tutore).
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Prima settimana di Ottobre 2010, ottima crescita:
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Notare il cambio, già si intravede (marroncino) che si sta allargando ed è uscito dalla corteccia andando al centro dello scavo, verso l'interno.
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20-11-2010= altra lavorazione in cui è stato potato il 50% della vegetazione, tolta tutta la vegetazione prima della curva, quindi sono rimasti praticamente solo 2 rami, con due fili da 3 mm il primo ramo dopo la curva è stato gommato e piegato:
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L'ipotesi di lavoro in quel momento era quello di lasciare solo quel ramo piegato, togliendo la vegetazione apicale, un possibile fronte (rialzando il vaso, cmq non si capisce molto avendo piegato il ramo e non la vegetazione secondaria)
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Metà Maggio 2011= Rinvaso in ciotola plastica da 30 cm, abbastanza in ritardo diciamo, ma ne avevo travasate parecchie e cmq i ginepri si erano svegliati tardi per via del freddo inverno (aveva anche nevicato!).
Particolare della vegetazione e del pane radicale molto compatto.
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Con questi ginepri ho sperimentato molto bene il lavaggio delle radici, che secondo me è da usare in questo caso perchè le radici sono molto compatte e la maggior parte è morta nel vecchio substrato, che di solito è terriccio con pochissima pomice sotto al nebari quando si è fortunati... Sotto il getto d'acqua il terricci viene tolto a mano, e districato togliendo le radici morte che vengono via, in genere non ho dovuto fare tagli di radici grosse o medie (in questo caso non è stato tagliato nulla), poichè l'apparato radicale si riduceva a questo:
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Il nuovo substrato è stato del lapillo molto grande (2-4 cm) sul fondo e poi 70% pomice media e 30% lapillo fine. la superficie è stata coperta con uno straccio bagnato per tenere umido il substrato anche in superficie ed evitare quanto più possibile gli stress idrici; poi la vegetazione è stata imbustata e sono stati tolti il filo di rame e la gomma. (tolti dopo circa un mese, la busta probabilmente può essere tralasciata od usata anche solo per una decina di gg, ma per non rischiare potete usarla o mettere in alternativa la pianta in serra fredda che è umida)
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Per tutto il 2011 è stata lasciata in pace, la crescita non è stata grande, anzi, però è sicuramente stabilizzata e pronta per la lavorazione l'anno dopo.
A metà Marzo 2012 è stato effettuato l'ultimo step (finora), il tronco e la vegetazione sono stati ripuliti, i due fronti prima della lavorazione:
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Qui sotto l'ipotetica soluzione con solamente la vegetazione bassa, viene una pianta molto leggera ed elegante, un ipotesi poi accantonata per lavorare la pianta più gradualmente e poi perché sembrava più equilibrata così com'è venuta alla fine, per ora....
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Ed ecco il risultato finale, dimostra come ad ogni step il progetto possa cambiare a seconda dell'evoluzione della pianta (e certamente del bonsaista! ) in ogni suo aspetto, fronte, vegetazione, secco, inclinazione ecc...
Spero apprezziate questa storia-resoconto e contribuiate alla discussione.
Dario
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Eccomi qui ad aprire il primo Topic,
lo faccio postando la storia di questo ginepro acquistato in Vivaio a Marzo 2009 per 10€.
La varietà per fortuna non è proprio di quelle "pendula" ma cmq è sul verde con punte gialle quando è in crescita (non il massimo ).
Gli step che verranno elencati sono stati separati da alcuni mesi l'uno dall'altro, questo per permettere alla pianta di riprendersi ogni volta, e di avere la sicurezza della riuscita di un intervento senza comprometterne la salute.
Non ho una foto antecedente la prima lavorazione (di Ottobre '09), questa qui sotto è la prima in cui si vede l'ampiezza della chioma dopo aver tolto circa il 50% della vegetazione ed aver accorciato il tronco di 1/3, dopo lo step la chioma è larga circa un metro, è stata fatta pulizia sul tronco e sui rami, ricavati due Jin vicino alla base che probabilmente erano due rami, uno troppo basso e uno che si diramava creando una forcella che è stata così evitata.
In più è stato svuotato, di circa un 50-60% del durame, il tronco nella parte posteriore, grazie ad un Dremel con fresa, (vedi la seconda foto con l'altro fronte)
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A metà Dicembre (sarebbe stato meglio aspettare almeno un mese in più) è stato creato un tutore con 3 fili di rame da 4 mm, fasciati insieme con rafia, che è stato inserito nel tronco cavo, poi è stata stretta della gomma intorno ad esso (nastri di gomma da camere d'aria di macchina e/o bici), poi tutto il tronco è stato filato con altri due fili, piegato a gomito e fissato con un tirante.
Il tronco cavo permette queste pieghe spesso senza neanche danneggiare il cambio, per esempio con spaccature trasversali al tronco, sul lato esterno della piega (assicuratevi che il substrato della pianta sia ben secco, così da avere poca linfa che scorre nelle "vene" e quindi ogni tessuto sia più malleabile)
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Dopo e durante le lavorazioni, la pianta è stata nebulizzata ed innaffiata con vari prodotti, come sprintene, ergostim plus e microelementi.
A metà febbraio 2010, la vegetazione dopo la piega (cerchiata in rosso) è ancora viva, un buon presupposto
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e a maggio la vegetazione ha continuato a crescere:
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20-11-2010= altra lavorazione in cui è stato potato il 50% della vegetazione, tolta tutta la vegetazione prima della curva, quindi sono rimasti praticamente solo 2 rami, con due fili da 3 mm il primo ramo dopo la curva è stato gommato e piegato:
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L'ipotesi di lavoro in quel momento era quello di lasciare solo quel ramo piegato, togliendo la vegetazione apicale, un possibile fronte (rialzando il vaso, cmq non si capisce molto avendo piegato il ramo e non la vegetazione secondaria)
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Metà Maggio 2011= Rinvaso in ciotola plastica da 30 cm, abbastanza in ritardo diciamo, ma ne avevo travasate parecchie e cmq i ginepri si erano svegliati tardi per via del freddo inverno (aveva anche nevicato!).
Particolare della vegetazione e del pane radicale molto compatto.
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Con questi ginepri ho sperimentato molto bene il lavaggio delle radici, che secondo me è da usare in questo caso perchè le radici sono molto compatte e la maggior parte è morta nel vecchio substrato, che di solito è terriccio con pochissima pomice sotto al nebari quando si è fortunati... Sotto il getto d'acqua il terricci viene tolto a mano, e districato togliendo le radici morte che vengono via, in genere non ho dovuto fare tagli di radici grosse o medie (in questo caso non è stato tagliato nulla), poichè l'apparato radicale si riduceva a questo:
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Il nuovo substrato è stato del lapillo molto grande (2-4 cm) sul fondo e poi 70% pomice media e 30% lapillo fine. la superficie è stata coperta con uno straccio bagnato per tenere umido il substrato anche in superficie ed evitare quanto più possibile gli stress idrici; poi la vegetazione è stata imbustata e sono stati tolti il filo di rame e la gomma. (tolti dopo circa un mese, la busta probabilmente può essere tralasciata od usata anche solo per una decina di gg, ma per non rischiare potete usarla o mettere in alternativa la pianta in serra fredda che è umida)
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Per tutto il 2011 è stata lasciata in pace, la crescita non è stata grande, anzi, però è sicuramente stabilizzata e pronta per la lavorazione l'anno dopo.
A metà Marzo 2012 è stato effettuato l'ultimo step (finora), il tronco e la vegetazione sono stati ripuliti, i due fronti prima della lavorazione:
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Qui sotto l'ipotetica soluzione con solamente la vegetazione bassa, viene una pianta molto leggera ed elegante, un ipotesi poi accantonata per lavorare la pianta più gradualmente e poi perché sembrava più equilibrata così com'è venuta alla fine, per ora....
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Ed ecco il risultato finale, dimostra come ad ogni step il progetto possa cambiare a seconda dell'evoluzione della pianta (e certamente del bonsaista! ) in ogni suo aspetto, fronte, vegetazione, secco, inclinazione ecc...
Spero apprezziate questa storia-resoconto e contribuiate alla discussione.
Dario
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Darius- Bonsaista Shoin
- Messaggi : 125
Località : Roma
Re: Ginepro, evoluzione da Vivaio a Bonsai...
Complimenti Dario un contributo prezioso!
Non vedo l'ora di vedere le foto a casa perchè in ufficio il sistema me le blocca.
Non vedo l'ora di vedere le foto a casa perchè in ufficio il sistema me le blocca.
Re: Ginepro, evoluzione da Vivaio a Bonsai...
AHhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh , non me ne ero accorto !!!!
Grande Dario !!!
Grande Dario !!!
Massimiliano La Mattina- Moderatore
- Messaggi : 668
Località : Roma , Ostia Lido
Re: Ginepro, evoluzione da Vivaio a Bonsai...
Si praticamente è un articolo intero con 22 foto, mò lo pubblico sull'Ubi!! HAhAbat ha scritto:Complimenti Dario un contributo prezioso!
Non vedo l'ora di vedere le foto a casa perchè in ufficio il sistema me le blocca.
Cmq si, senza foto non ha quasi senso, fammi sapere se hai domande.
Massimiliano La Mattina ha scritto:AHhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh , non me ne ero accorto !!!!
Grande Dario !!!
Credevi che ero un sola eh!? che vi davo buca eh?!
Darius- Bonsaista Shoin
- Messaggi : 125
Località : Roma
Re: Ginepro, evoluzione da Vivaio a Bonsai...
non male ,in un futuro andrei a coprire con la parte alta che tieni tra le mani la rigidità del tratto scavato
Re: Ginepro, evoluzione da Vivaio a Bonsai...
Si infatti con la chioma più bassa la copertura è stata un pò effettuata, ed in effetti bisognerà farlo anche più su per spezzare quel tratto dritto, il fronte dell'ultima foto lo sposterei di qualche grado, è un pò da rivedere.
Darius- Bonsaista Shoin
- Messaggi : 125
Località : Roma
Re: Ginepro, evoluzione da Vivaio a Bonsai...
sicuramente con l'aumento dei palchi fogliari riuscirai a nascondere il difetto giocando con inclinazioni e spostando il fronte di qualche grado si noterà meno la parte rigida
Re: Ginepro, evoluzione da Vivaio a Bonsai...
Bel reportage , dettagliato e chiaro .
Come la vedo io , questi materiali possono diventare tante cose , e se ne può parlare per ore .
Per esempio una piega del genere , al di la di fare esperienza, va fatta per portare la vegetazione dove non c'è, in modo da compattare la pianta . Questa pianta a mio avviso aveva già dei rami per portare la vegetazione dove sta adesso , aquistando un pò di conicità. Il problema principale al di la del disegno finale è che non ci sono cambi di spessore nel tronco principale, quindi inzierei ad eliminare la vegetazione in basso in modo da acquisire un cambio di diametro ed un altro movimento.
Complimenti per la cronologia nella coltivazione e nelle lavorazioni .
Come la vedo io , questi materiali possono diventare tante cose , e se ne può parlare per ore .
Per esempio una piega del genere , al di la di fare esperienza, va fatta per portare la vegetazione dove non c'è, in modo da compattare la pianta . Questa pianta a mio avviso aveva già dei rami per portare la vegetazione dove sta adesso , aquistando un pò di conicità. Il problema principale al di la del disegno finale è che non ci sono cambi di spessore nel tronco principale, quindi inzierei ad eliminare la vegetazione in basso in modo da acquisire un cambio di diametro ed un altro movimento.
Complimenti per la cronologia nella coltivazione e nelle lavorazioni .
Massimiliano La Mattina- Moderatore
- Messaggi : 668
Località : Roma , Ostia Lido
Re: Ginepro, evoluzione da Vivaio a Bonsai...
Ho visto le foto Dario e sono arrivato alla conclusione che è con questi materiali che si cresce bonsaisticamnete. Se avessi avuto tra le mani qualche cosa di più costoso difficlmente penso che avresti osato tanto. Io mi diverto molto con delle piantine, che chiamo cavie, con le quali mi comporto in maniera "Borderline". Ne ho perse molte ma ho anche appreso molto. Ora sono in grado di capire più o meno quanto posso spingere in fase di coltivazione e quanto posso essere invasivo con le tecniche bonsai.
Comunque sono i contributi come questo, abbinati al supporto dei Master, che fanno crescere i forum ed i loro iscritti.
Comunque sono i contributi come questo, abbinati al supporto dei Master, che fanno crescere i forum ed i loro iscritti.
Massimiliano La Mattina- Moderatore
- Messaggi : 668
Località : Roma , Ostia Lido
Re: Ginepro, evoluzione da Vivaio a Bonsai...
Massimiliano La Mattina ha scritto:
1) Bel reportage , dettagliato e chiaro .
2) Come la vedo io , questi materiali possono diventare tante cose , e se ne può parlare per ore .
3) Questa pianta a mio avviso aveva già dei rami per portare la vegetazione dove sta adesso , aquistando un pò di conicità.
4) Il problema principale [...] è che non ci sono cambi di spessore nel tronco principale, quindi inzierei ad eliminare la vegetazione in basso in modo da acquisire un cambio di diametro ed un altro movimento.
5) Complimenti per la cronologia nella coltivazione e nelle lavorazioni .
1&5) Grazie. Ogni mia pianta che cominci ad avere senso bonsaisticamente ha una sua cartella con le foto ed un file di testo in cui viene periodicamente scritta la lavorazione effettuata.
2) Si tante cose è vero, diciamo che su queste piante che ho acquistato in serie (quasi tutte uguali) ho puntato su lavorazioni simili, ma è vero che in realtà partendo da materiali diversi si dovrebbe cmq arrivare a risultati diversi per provare sia differenti tecniche che differenti stili-modellazioni.
3) Infatti ora che mi hai detto ciò, mi è venuto in mente come avrei potuto ricavarne uno shoin, capitozzando il tronco sopra alla base che poi era l'unica parte con movimento, sarebbe venuto fuori uno shoin spettacolare. E anzi ci proverò in futuro con piante simili.
4) Si è vero ma non si guadagnerebbe troppo perchè cmq la parte dritta, fuori la curva, rimarrebbe, con la crescita della vegetazione si guadagnerà più naturalezza, certamente è possibile che escano poi nuovi progetti.
bat ha scritto:
6) Ho visto le foto Dario e sono arrivato alla conclusione che è con questi materiali che si cresce bonsaisticamente.
7) Se avessi avuto tra le mani qualche cosa di più costoso difficlmente penso che avresti osato tanto.
8 ) Io mi diverto molto con delle piantine, che chiamo cavie, con le quali mi comporto in maniera "Borderline". Ne ho perse molte ma ho anche appreso molto. Ora sono in grado di capire più o meno quanto posso spingere in fase di coltivazione e quanto posso essere invasivo con le tecniche bonsai.
9) Comunque sono i contributi come questo, abbinati al supporto dei Master, che fanno crescere i forum ed i loro iscritti.
6) Si è anche così che si impara il vero bonsai fatto di regole, pieghe e coltivazione, cioè con il Ginepro, la specie che più insegna nella pratica, ma non è solo con quello, vedi il pino che ha molto di diverso ma che forse è l'essenza del vero bonsai.
7) Si forse è vero, ma il timore deriva non solo dall'assenza del coraggio di sfidare la "sorte" (vita) della pianta, ma da ignorare ciò che permette di aumentare le probabilità che sopravviva e che risponda proprio come vogliamo noi, non solo nelle tecniche, ma specialmente nella coltivazione.
8 ) Bè se questa non è Borderline?!!? conferma quanto detto appunto.
9) Grazie, speriamo che aiuti, l'ho inserita con l'intento di contribuire con poche cose ma "importanti" diciamo...
Darius- Bonsaista Shoin
- Messaggi : 125
Località : Roma
Re: Ginepro, evoluzione da Vivaio a Bonsai...
Grazie Dario, io come filosofia di vita non lascio mai nulla al caso. A volte anche il più modesto dei contributi ( non è nel Tuo caso ) può apportare quel non so che a cui magari ognuno di noi non aveva mai pensato oppure magari reputava inverosimile.
E' per questo che leggo, leggo, leggo e poi quando ho un attimo cerco di mettere in pratica quanto teoricamente appreso perchè senza pratica la teoria non darà mai risultato "La teoria è quando sai tutto ma non ti riesce nulla, la pratica è quando ti viene tutto ma non ne sai il perchè".
Per esempio oggi parlando con uno dei vecchi giardinieri dove lavoro è saltato fuori il discorso sull'acqua calcarea di Roma.
Lui in casa per le Azalee usa da più di quaranta anni far decantare per una notte 5 Litri d'acqua con un cucchiaio di aceto.
A mio sommesso avviso, un piccolo contributo, ma muscolosissimo !
E' per questo che leggo, leggo, leggo e poi quando ho un attimo cerco di mettere in pratica quanto teoricamente appreso perchè senza pratica la teoria non darà mai risultato "La teoria è quando sai tutto ma non ti riesce nulla, la pratica è quando ti viene tutto ma non ne sai il perchè".
Per esempio oggi parlando con uno dei vecchi giardinieri dove lavoro è saltato fuori il discorso sull'acqua calcarea di Roma.
Lui in casa per le Azalee usa da più di quaranta anni far decantare per una notte 5 Litri d'acqua con un cucchiaio di aceto.
A mio sommesso avviso, un piccolo contributo, ma muscolosissimo !
Re: Ginepro, evoluzione da Vivaio a Bonsai...
Niente da eccepire
Massimiliano La Mattina- Moderatore
- Messaggi : 668
Località : Roma , Ostia Lido
Re: Ginepro, evoluzione da Vivaio a Bonsai...
Bravo Dario ottimo reportage e lavorazione!!!
Kurama- Bonsaista Shoin
- Messaggi : 147
Località : Roma
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